MARCO BIANCHI

Comincia a studiare il pianoforte all’età di di nove anni.
Sviluppa immediatamente una predisposizione alla composizione che concretizza nell'adolescenza inventando canzoni con l'ausilio dell'organo che gli aveva regalato il padre, autore di canzoni dialettali milanesi.
Gli inizi sono rock. I primi brani che compone ricordano le atmosfere sofisticate dei Genisis, dei Jethros Tull, Emerson Lake and Palmer, David Bowie e molta altra musica inglese degli Anni ‘70.
In questi primi anni suona e canta. In seguito verso i 17 anni comincia il periodo della musica fusion, della commistione tra varie influenze, dello studio più intenso. Approfondisce gli studi pianistici e si innamora del jazz, della sua filosofia, dell’improvvisazione che  applica a tutto ciò che è musica.
Parallelamente comincia la sua attività di insegnante che svolge da oltre 30 anni .
Ha all’attivo molti album come ideatore compositore, di cui tre a nome Everest, 3 a nome Subjects o Soggetti a Rischio, uno in duo Con Paola Atzeni cantante, “ Intrecci”, 2 a nome New Trio One “High Energy” e “The traveling train”, uno a nome Fononazional “Una sera”, tre album per l’etichetta Schema records , “Paul&Mark”, “Several people” e “Invisible session” .
Nel 2006 è coautore di “Never Die” nell’album “Handful of soul”, primo cd di Mario Biondi.

Per lo stesso artista, nel 2011, compone il singolo “Yes You”, brano dal quale viene tratto anche un video clip, nel 2013 "Come to me" nel cd "Sun" e nel 2024 “The guardian Angel” nel cd Crooning undercover.

Le sue composizioni si trovano in parecchie compilation di genere club o new jazz e sono distribuite nel mondo.

Seguono poi due cd  in  trio a nome "Exploring", uno nel  2016 e l'altro nel 2019 “Melodies”. con (Massimo Scoca al basso e Max Furian alla batteria).
La ricerca rimane lo stimolo principale dell’artista e nelle sue produzioni questo si sente, che siano scritture più complesse o semplici canzoni.
Un musicista contemporaneo con un notevole bagaglio di esperienza che dal jazz arriva fino al soul, al funk, al pop, ovvero contesti stilistici differenti con un unico denominatore...la creatività

​